Renaio
"La tradizione della montagna barghigiana"

Renaio è una piccola frazione del Comune di Barga a 1000 metri di altitudine.
Conta pochissime case, un ristorante storico, un piccolo cimitero e una ex scuola ma è carico di storia e di tradizione; anzi potremmo definire Renaio il cuore della montagna barghigiana.
Storicamente Renaio è riconosciuto come un' Isola Valdese, grazie alla presenza di una comunità protestante da ben 140 anni. Renaio, Tiglio e Piastroso furono i centri più importanti del culto valdese: la presenza documentata in questa area risale al 1879. In quegli anni alcune famiglie di origine lucchese di ritorno dalla Francia, decisero di stabilirsi su queste montagne e a seguire anche altre famiglie di emigranti di ritorno dal Regno Unito, in particolar modo dalle miniere del Galles. Tutti questi nuclei familiari erano entrati in contatto con la realtà protestante di quelle terre e decisero di seguirne le orme anche una volta rientrati a casa propria.

Dal culto valdese possiamo ricollegarci a uno degli elementi storici di Renaio: il Bar Ristorante Il Mostrico. Non si tratta semplicemente di un luogo conviviale ma vanta una bella storia nel panorama barghigiano, tanto da esserne un punto di riferimento. Ma cosa lega il culto valdese al Mostrico? Ebbene, Enrico Marchi è stato uno degli storici proprietari di quello che originariamente era una alimentari ed è stato il portavoce della comunità valdese fino ai nostri giorni. Ora il locale si è convertito a bar e ristorante ed è gestito da Franca, la nipote di Enrico; Franca prepara da anni i piatti tipici della zona, come il castagnaccio, la pasta fresca, i sughi, la cacciagione e i funghi porcini.

A Renaio c'è anche la chiesa di San Paolino, dove a fine estate si celebrano le Quarantore. Come vuole la tradizione nella comunità si festeggiano infatti la terza domenica di settembre invece che durante il periodo quaresimale. Questo perchè la popolazione locale in passato si dedicava quasi esclusivamente alla pastorizia e durante i mesi invernali era impegnata nella transumanza verso le pianure pisane e della maremma. Al ritorno andavano direttamente agli alpeggi in montagna e così fu deciso, proprio per le esigenze dei pastori, di spostare questa celebrazione.
Il piccolo cimitero di Renaio è quasi un luogo storico: a fianco delle tombe (ahinoi!) più recenti, ci sono quelle di fine ottocento e inizi novecento. Una piccola curiosità: i cognomi sulle lapidi sono Marchi o Giovannetti, pochissime riportano cognomi diversi.

A fianco del Mostrico questo castagno ci regala la sua imponenza: le dimensioni sono di tutto rispetto con oltre sette metri di circonferenza. Da tutti è chiamato Castagno di Annibale, ma perchè? C'è una leggenda attorno a questo nome: si tramanda che il generale cartaginese, dopo aver vinto contro i Romani passando per la Garfagnana, abbia legato uno dei suoi elefanti proprio a questo castagno. Se non fosse leggenda, l'albero dovrebbe avere non meno di 2300 anni.

La zona di Renaio è popolata dai cercatori di funghi nei periodi di nascita, è infatti molto vocata ai funghi porcini. Per chi preferisce "cercarli" direttamente nel piatto, Franca del Mostrico ha le mani d'oro per la frittura, per i maccheroni fatti in casa al sugo di funghi e anche per la polenta! Non rimane che attendere di poter tornare nei ristoranti per prenotare e andare a passare momenti di vero godimento!