La Sambuca & il Ponte della Villetta
" Uno degli angoli più belli della Garfagnana"
Percorrendo strada provinciale che attraversa il versante orientale della Garfagnana, all'altezza della frazione di Villetta, nel comune di San Romano in Garfagnana, noterete un 'indicazione stradale per "La Sambuca" , dopo pochi metri vi ritroverete davanti ad un piccolo borgo, la cui chiesa arroccata su una rupe, svetta maestosa e cattura l'attenzione.
Si tratta della chiesa di San Pantaleone, ricostruita nel 1444 e rimasta intatta fino ad oggi, al suo interno custodisce una pala preziosa del pittore Simone Carretta.
I primi cenni storici della "cappella di Sambuca" risalgono a documenti della diocesi di Lucca della seconda metà del 1200 in cui si dice facesse parte della Pieve di Fosciana ma dopo guerre e pestilenze riversava in stato di abbandono e la troviamo in alcuni documenti degli Estensi tra le rocche e fortificazioni da ricostruire nel XV secolo.
Dell'antica fortificazione, in cui era inserita la chiesa, non rimangono la torre, che fu trasformata in campanile, ed alcuni frammenti a testimonianza di antiche mura nella base della rupe.
La Sambuca si trova su un colle a strapiombo sul profondo canyon creato dal fiume Serchio, la divide dal
colle di Capriola, dietro la frazione di Poggio, nel comune di Camporgiano, ed
è attraversato dal ponte ferroviario di Villetta. Opera ingegneristica tra le
più importanti d'Europa che consente ai treni in transito sulla linea Lucca-Aulla
di collegare le stazioni di Villetta/San Romano e Poggio/Careggine/Vagli.
Il Ponte della Villetta è stato costruito dopo la prima guerra mondiale, per completare la linea ferroviaria che all'epoca arrivava fino a Castelnuovo di Garfagnana da Lucca verso nord e a Piazza al Serchio, da Aulla verso sud. E' lungo 410 metri, composta da 13 arcate per un'altezza di oltre 50 metri, e nel suo genere è il ponte ferroviario in muratura più alto d'Europa, per i più temerari è possibile anche percorrerlo a piedi grazie ad un camminamento che costeggia la ferrovia.
La storia di questo ponte ci riporta alla Seconda guerra mondiale, quando la Garfagnana fu teatro di aspre battaglie e il ponte fu bersaglio di bombardamenti da parte degli Anglo-americani che ne dannegggiarono alcune parti ma furono le truppe tedesche che, battendo in ritirata dalla linea Gotica, nel 1945 decisero di minarlo e le 3 arcate centrali saltarono in aria, completamente distrutte. Leggendo le testimonianze dell'epoca, contenute nel libro "Con la Guerra negli Occhi" della collana della Banca dell'Identità e della memoria della Garfagnana , ci rendiamo conto di quanto questa esplosione fosse violenta:
....poco dopo le 22.30, in una bella serata di luna piena, si udì una raffica, seguita subito dopo da una grande esplosione. Il ponte grande era saltato. Noi ragazzi, curiosi di vedere il danno provocato dall'esplosione, ci affacciammo da un'altura nei pressi di una grotta, ma vedemmo solo una grande nube di polvere. La mattina seguente vedemmo il ponte mancante delle tre arcate centrali, ma la guerra era finita, come i disagi e le paure, fu un momento di gioia per noi tutti. Ma quando passava un aereo......! Ci faceva un effetto strano. Un certo timore rimase per alcuni giorni.
Fortunatamente, la sua ricostruzione fu un'opera prioritaria nell'immediato dopoguerra e i lavori iniziarono già nel dicembre del 1947.
Oggi lo troviamo ancora lì, in tutta la sua maestosa imponenza, a collegare le due stazioni ferroviarie, immerso in uno dei paesaggi più belli e rappresentativi di tutta la Garfagnana.
Sambuca è anche attraversata dalla 4° tappa della Via del Volto Santo, quella che collega i 24km che dividono il Santuario della Madonna della Guardia, in Argegna, tra panorami mozzafiato che vi faranno attraversare Giuncugnano, Piazza al Serchio, San Romano con la Fortezza delle Verrucole, Sambuca e Pontecosi, costeggiando l'omonimo lago vi condurrà alla meta Castelnuovo di Garfagnana. Neanche a dirlo è una delle tappe più belle di questo antico cammino.
Oggi la frazione di Sambuca, la più piccola del comune di San Romano, conta solo 15 abitanti, il suo fascino è innegabile, specie nelle mattine invernali, quando si vede spuntare solo la rupe su tutta la valle avvolta nella nebbia.
