Corfino
"La porta di ingresso al Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano"

A pochi chilometri dall'ingresso della Riserva Naturale dell'Orecchiella, ad un'altitudine di 850mt, troviamo il paese di Corfino, nel comune di Villa Collemandina. In questa frazione, differenza di altri piccoli borghi di cui vi abbiamo parlato in precedenza, come Sasso Rosso e La Sambuca, abitano circa 500 persone.
Fermatevi, perché merita sicuramente una visita. Le casette in pietra del centro storico, si snodano tra stretti vicoli fatti apposta per contrastare l'arrivo dei freddi venti, qui l'Appennino è veramente vicino, alle spalle del paese infatti si nota, maestosa ed imponente, la Pania di Corfino con i suoi 1600mt s.l.m.
Arrivando nella Piazza del Santo, ci si apre davanti agli occhi un panorama che lascia subito senza fiato. Sulla sinistra si nota subito l'imponenza del massiccio della Pania, la cui geologia, flora e fauna sono unici, sulle sue ripide pendici si possono vedere i mufloni e l'aquila reale, e ai piedi della Pania troverete un bellissimo orto botanico per il quale si passa per raggiungere la sommità del massiccio in un'oretta e mezzo, direttamente dal paese. Sono i sentieri 56 e 58 del CAI che vi permetteranno di osservare come si svolgeva la vita rurale una volta, da queste parti. Incontrerete pascoli e castagneti, mulattiere lastricati, muri a secco e alpeggi in pietra in cui i pastori passavano le estati.
Spostando lo sguardo verso destra, si notano le frazioni più montane della Garfagnana, fino ad arrivare a vedere quelle pianeggianti come Pieve Fosciana e Castelnuovo di Garfagnana, per poi spostare l'occhio ancora e vedere le Apuane in tutta la loro bellezza, da qui si vedono la Pania Secca (1711) e quella della Croce (1858), i monti Sumbra (1765mt) Fiocca (1711mslm) e il monte Tambura (1895)
Alle spalle di questa terrazza, di recente costruzione, il borgo di Corfino che deve il suo nome dal latino "Carden in finem" cioè Castello ai Confini, infatti qui in epoca medioevale c'era il confine di qualche possedimento feudale tra i tanti in cui la zona era divisa. Troviamo qui la Chiesa di San Lorenzo, dedicata al santo patrono del paese. risale al 1100/1200 ed aveva intorno una cinta muraria, andata distrutta nel terremoto del 1920. La chiesa che vediamo oggi non è quella originale perché alla fine del '300 andò a fuoco e fu restaurata, subì poi altre 2 ricostruzioni, l'ultima nel 1628.
Ci addentriamo per i vicoletti tra le case di sasso una attaccata all'altra nelle stradine strette e ripide, piccole finestrelle, scale e terrazze in pietra che testimoniano il passato medioevale, e troviamo una piazzetta che leggiamo essere stata il centro della fortificazione, costituiva il punto di collegamento tra le zone in cui era diviso il paese, cioè quella abitata detta il "poggiolo" che è anche la più antica di Corfino e quella che un tempo era ad uso agricolo che veniva chiamata "Sardinia" al termine della quale si trovava una torre di vedetta da cui si riusciva a comunicare con gli altri paesi vicini in caso di pericolo. In questa piazzetta si può notare una casa in pietra della "La Casaccia" che era la vecchia caserma ma soprattutto l'antica barriera doganale.
Dirigendosi verso la vecchia parte rurale, saliamo e scendiamo nei vicoli che ci regalano angoletti suggestivi e arriviamo all'inizio dei sentieri 56 e 58 che portano alla sommità della Pania di Corfino. Ma li percorreremo un'altra volta, e ovviamente ve ne parleremo. Qui c'è anche una passeggiata panoramica, che porta fino ad un vecchio lavatoio e a delle aree di pic-nic dove poter godere di una bella vista sul borgo di Corfino e sulle zone vicine.
Tornando nel nucleo abitativo del paese ci imbattiamo in una volta lunga 30 metri con soffitto in travatura e un arco rotondo in pietra all'ingresso, è la Volta dei Coppi; l'unica struttura ancora perfettamente visibile a testimonianza dell'antica fortificazione. Era l'accesso principale al nucleo abitativo e prende il nome dalla famiglia che vi abitava. Per entrare nella zona fortificata c'erano altre 2 porte, una in Piazza del Santo e l'altra nella zona più alta del paese, via della Torre; entrambe sono andate completamente distrutte.
Proseguiamo tornando verso l'uscita del centro storico, passando per La Piazza delle Tre Fontane, costruita per far fronte al problema dell'acqua potabile che si presentò nel momento in cui il paese iniziò ad espandersi al di fuori dell'area fortificata.
Nella lapide in alto possiamo leggere "Nell'anno 1864. Il Popolo" a memoria della data in cui sgorgò per la prima volta l'acqua alla fontana. In origine c'era un'altra fontana al centro della piazza, che fu smantellata per ospitare un parcheggio a metà del '900. Oggi invece è tenuta come merita, un piccolo gioiello adatto ad ospitare serate di ballo, concerti e feste paesane.
A corredo di tutte queste chicche storico-culturali, troverete moltissime soluzioni ricettive adatte a tutti i gusti, un albergo diffuso nel centro del paese che è anche il punto di informazioni turistiche, agriturismi, alberghi classici, case vacanza, campeggi, rifugi e alpeggi nella zona più vicina al Parco dell'Orecchiella.
Non tornavamo da un po' a Corfino ma vale sempre la pena fermarsi, poi siamo rimaste piacevolmente colpite dall'aver trovato molti cartelli con le informazioni turistiche che abbiamo trovato nei punti di maggior interesse, che ci hanno permesso di poter raccontare oltre alle bellezze del posto anche alcuni cenni storici di cui questo luogo è ricco.
Da quello che abbiamo potuto capire, sono stati istallati dal comune di Villa Collemandina in collaborazione con un'associazione locale "La Casa di Lato" che si occupa di valorizzare la storia e le usanze di Corfino e di organizzare attività ricreative ed eventi.
Ci è molto piaciuto perché in questo modo, siamo riuscite a conoscere meglio delle particolarità dei vari posti, semplicemente passeggiando per le viuzze del paese. complimenti perché queste sono le iniziative di promozione turistica che più ci piacciono.
